Oreste Da Molin

Titolo opera
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La tavolozza politica
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Scheda tecnica
Autore
Oreste Da Molin
Titolo opera
La tavolozza politica
Data di esecuzione
1889
Tecnica e supporto, misure (altezza x base cm)
Olio su tela, 60 x 228 cm
Spazio espositivo
luogo di conservazione BCC VENETA - filiale di VIA A. VALERIO, 80 35028 PIOVE DI SACCO (PD)
Info
per tutte le informazioni sulla visitabilità dell'opera: www.bccveneta.it
Nota critica
Nota storico-critica

Oreste Da Molin (Piove di Sacco, 1856-ivi, 1921) è riconosciuto come fine ritrattista e acuto osservatore, abile evocatore di atmosfere. A cavallo dei due secoli, fu uno dei più sensibili interpreti della realtà, descritta attraverso numerose scene di vita popolare. Fu partecipe dei mutamenti sociali del suo tempo che trattò con ironia, pungente arguzia e viva partecipazione morale, prestando particolare attenzione alla vita delle classi più disagiate. Buona parte delle opere della maturità, eccellenti per virtuosismo, sono dedicate a questi temi. 

«Indubbiamente La tavolozza politica è una delle opere più singolari e curiose di Oreste Da Molin, per il carattere arguto e per lo spirito liberale e divertito di cui è tutta permeata. È costituita di sei figure, una per ogni singola tela, unite insieme da un'unica cornice; sei volti maschili che rappresentano le varie tendenze pubblico-governative, fatta eccezione per l'ultimo che sta a simboleggiare la neutralità, la non partecipazione ad alcuna idea, ad alcun particolare raggruppamento politico. […] L'opera, risalente al 1889, è considerata di notevole importanza sia per l'originalità del tema come pure per la pennellata sciolta e immediata e per lo stupefacente verismo dei personaggi raffigurati» (P. Tieto, scheda dell'opera, in Oreste
Da Molin 1856-1921
, catalogo della mostra, Musei Civici agli Eremitani, Padova, 2 aprile-9 luglio 2006, a cura di D. Banzato-F. Pellegrini-N. Stringa-P. Tieto, Peruzzo Industrie Grafiche, Mestrino, pp. 188-189).

Inizia la sequenza di questo polittico l'anarchico (primo a sinistra), seguono il socialista, il nobile conservatore, il moderato, il clericale e l'apolitico.

Cesare Biasini Selvaggi

Info BCC
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Il 12 febbraio 2024 nasce BCC Veneta, Banca di Credito Cooperativo radicata nei valori di BCC di Verona e Vicenza e Banca Patavina. Nel corso di storie ultracentenarie, la Banca lega le sue origini a numerosi istituti di credito cooperativo del territorio (Banca San Giorgio Quinto Valle Agno, BCC di Quinto Vicentino, Banca di Verona Cadidavid, BCC di Sant'Elena, Cerea Banca, Banca San Giorgio, BCC Piove di Sacco), sino alla prima Cassa Rurale italiana, costituita nel 1883 in provincia di Padova, su iniziativa del giovane economista patavino Leone Wollemborg e di altri 32 soci, con l'intento di aiutare fittavoli e piccoli proprietari del mondo agricolo a sollevarsi dalla miseria e a riscattarsi dalla piaga dell'usura. L'esperimento viene replicato in Veneto e in tutta Italia; la Chiesa si ispira all'iniziativa di Wollemborg e, da quel momento, grazie a tanti sacerdoti lungimiranti, la banca cooperativa di comunità diviene modello e strumento di grande impatto e diffusione capillare. Oggi, la missione di BCC Veneta si conferma quale presenza di sviluppo e responsabilità sociale vicina alle famiglie e alle piccole e medie imprese delle province di Vicenza, Verona, Padova, Venezia, Trento, Mantova, Treviso e Brescia.

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