Luigi Mercantini

Titolo opera
Titolo opera
La spigolatrice di Sapri
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Scheda tecnica
Autore
Luigi Mercantini
Titolo opera
La spigolatrice di Sapri
Data di esecuzione
1858
Tecnica e supporto, misure (altezza x base cm)
Manoscritto su carta, 30 x 50 cm
Spazio espositivo
BCC RIPATRANSONE E FERMANO - sede legale CORSO VITTORIO EMANUELE II, 45 63065 Ripatransone (Ascoli Piceno)
Info
Per tutte le informazioni sulla visitabilità dell'opera: www.ripa.bcc.it
Nota critica
Nota storico-critica

La spigolatrice di Sapri è una poesia scritta dal patriota italiano Luigi Mercantini (Ripatransone, 1821 –  Palermo, 1872). Composto nel 1857, il testo si compone di cinque strofe di otto versi endecasillabi a rima baciata, ciascuna preceduta e seguita da un ritornello. Ispirato alla fallita spedizione di Sapri di Carlo Pisacane del 1857 (che avrebbe avuto lo scopo di innescare una rivoluzione antiborbonica nel Regno delle Due Sicilie) si tratta, insieme all'Inno di Garibaldi, di uno dei componimenti a cui è indissolubilmente legatala fama di Mercantini come cantore del Risorgimento. Mercantini rievoca l'episodio con parole semplici e, per rendere più commovente la vicenda, sceglie come voce narrante quella di una contadina (la spigolatrice) che, raccogliendo le spighe rimaste nei campi dopo la mietitura, si trova per caso ad assistere allo sbarco. Incontra Pisacane e se ne invaghisce; la donna parteggia quindi per i trecento e li segue in combattimento, ma finisce per assistere impotente al loro massacro da parte delle truppe borboniche. Particolarmente conosciuto e citato, talora anche in forma parodiata o ironica, è il ritornello “Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti”. Presente nella sezione dedicata alla letteratura ottocentesca di molte antologie scolastiche italiane, La spigolatrice di Sapri è considerata una delle migliori testimonianze della poesia patriottica della sua epoca.

Cesare Biasini Selvaggi

Info BCC
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BCC Ripatransone e Fermano

La Cassa Rurale di Ripatransone nasce il 22 gennaio 1905, a opera di 20 possidenti di cui 9 sacerdoti. “Per vincere la miseria del mondo rurale e artigiano e per aprire la strada a migliori condizioni di vita, la cooperazione fra uguali categorie di cittadini dava luogo alla fondazione delle varie Casse di mutuo credito, perché fossero sentiti e praticati da tutti i soci i sentimenti di solidarietà e responsabilità”, si legge in un estratto del volume Vicende Ripane di Alfredo Rossi. L'istituto, dopo decenni di attività prevalentemente incentrata nel territorio ripano, dalla fine del secolo scorso inizia la sua progressiva espansione verso i comuni limitrofi, diventando un importante punto di riferimento anche per realtà sociali ed economiche diverse da quelle rurali e artigiane. Dai comuni della riviera adriatica di Grottammare, San Benedetto del Tronto e Porto d'Ascoli, nel 2017 la Banca di Ripatransone si fonde con la Banca del Fermano, dando vita alla Banca di Ripatransone e del Fermano ed estendendo il suo territorio alle province di Fermo e Macerata.

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