Mattia Preti

Titolo opera
Titolo opera
San Sebastiano
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Immagine opera
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Scheda tecnica
Autore
Mattia Preti
Titolo opera
San Sebastiano
Data di esecuzione
1653-60
Tecnica e supporto, misure (altezza x base cm)
Olio su tela, 77 x 41 cm
Spazio espositivo
Museo Civico di Taverna - Piazza del Popolo, 14, 88055 Taverna CZ, Italia
Nota critica
Nota storico-critica

«L'intimo dramma del martirio traspare dall'espressione del nobile soldato pretorio il cui dolore fisico è sospeso nell'emozionante sguardo che cerca il divino; il giovane corpo legato al tronco di un albero vetusto, non sembra più contratto dalle frecce che ne hanno trapassano i muscoli in più punti; sul cielo si addensano strati di nuvole che gravitano nello spazio di un paesaggio naturale, dal quale emergono in lontananza, i bagliori dell'orizzonte e il sinuoso percorso di un fiume. Sul terreno, ai piedi del santo, i colori argentei di uno scudo capovolto, si contrappongono al rosso del sagum. In quest'inusitata opera che potremo definire “da cavalletto”, considerando che si tratta della più piccola tela pretiana tra quelle utilizzate per lo stesso soggetto, l'artista affronta ancora una volta il tema del martirio di san Sebastiano, protettore degli appestati, dalla cui epidemia, diffusasi nell'Italia meridionale nel 1656, egli si salvò, divenendo anche per questo il protagonista incontrastato della pittura napoletana. Dalle fonti documentali si può evincere che dopo la fine di una grave pestilenza che colpì Taverna nel 1478, san Sebastiano fu eletto nuovo patrono; poco più di due secoli dopo, l'anno 1681 “la Città medesima, a proprie spese fece venire da Malta il Quadro del Glorioso Martire, dipinto dal Celebre nostro Compaesano Cavalier Mattia Preti” (Frangipane, 1953, nn.7-8). Alla pala installata nel ricostruito altare civico della chiesa di San Domenico, è stata spesso proposta una diretta comparazione preparatoria (Strinati 1993, Spike 1997) con il dipinto in questione, i cui valori cromatici, costruzione della figura, rapporto di questa con lo spazio naturalistico del fondo, non sembrano trovare sostenibili conferme. 

[…] La tela (ornata da una bella cornice dell'epoca, intagliata e dorata) nel 1993 fu immessa nel mercato antiquario di Firenze, dove fu notata e proposta (Bagnato, Valentino 1993) all'allora Istituto di Credito di Taverna che, nello stesso anno, ne acquisì la proprietà, impreziosendo ulteriormente la già cospicua raccolta di opere pretiane esistenti nella patria della Cavalier Calabrese» (Giuseppe Valentino, scheda dell'opera, in G. Porzio-G. Valentino, Forme magnifiche e gran pieghe de' panni – modelli e riflessi della maniera di Mattia Preti a Napoli, catalogo della mostra, Museo Civico di Taverna, 30 marzo-30 agosto 2019, Arte'm, Napoli 2019, p. 135).

Mattia Preti (Taverna, 1613-La Valletta, Malta, 1699) fu uno dei “seguaci” di Caravaggio più interessanti. Viaggiò per tutta la penisola per poi stabilirsi a Malta, tuttavia non dimenticò mai di continuare a coltivare il legame con la sua terra natale, la Calabria.

Cesare Biasini Selvaggi

Info BCC
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La BCC Calabria Ulteriore nasce ad aprile 2022, dalla fusione di quattro istituti: la Banca del Catanzarese, la BCC del Vibonese, la BCC del Crotonese e la BCC di Cittanova. Solide realtà presenti da lungo tempo sui territori di competenza, che annoverano dal 1920 una delle prime presenze del Credito Cooperativo in Calabria. La scelta del nome BCC Calabria Ulteriore trae le sue origini nel Medioevo, quando la Calabria era divisa in due province: Calabria Citeriore a nord e Calabria Ulteriore a sud, che comprendeva le attuali province di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e Reggio di Calabria. La nuova realtà bancaria, unione di quattro diverse e consolidate esperienze sul territorio, si fa promotrice di una sfida ambiziosa, nella convinzione che quanto più antica e profonda è la storia delle origini, tanto più florido sarà il futuro che scriverà. 

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