Carlo Arnaboldi (progetto), Regia Scuola professionale del Mobile e del Merletto (esecuzione)
Titolo opera
L'Universo
Data di esecuzione
1928-31
Tecnica e supporto, misure (altezza x base cm)
tappeto per tavolo, merletto a fuselli, 94 x 170 cm
Spazio espositivo
BCC CANTÙ - sede legale CORSO UNITÀ D'ITALIA 11 22063 Cantù (Como)
Nota critica
Nota storico-critica
In Italia tre termini equivalenti, “merletto”, “pizzo” e “trina”, definiscono una specializzazione artigianale molto antica, quella dell'intreccio di fili realizzato a mano con attrezzi semplici: i principali sono i fuselli e l'ago, in uso dalla fine del Quattrocento.
Il pregio dei merletti è determinato da due fattori strettamente collegati: l'originalità del progetto, che solo la creatività dei migliori artisti e designer assicura, e la perfezione tecnica, che ha sempre richiesto una consolidata esperienza esecutiva.
A Cantù questa sinergia tra arte, design e sapienza artigianale si è compiuta dando vita a un centro manifatturiero unico nella storia la cui attività è proseguita dal Seicento (quando l'ordine religioso delle Benedettine introdusse l'arte del pizzo a tombolo e le monache lo insegnarono alle converse) fino a oggi. Il tombolo che appoggia su un cavalletto (poundin in dialetto) gli spilli, l'uncinetto, la “cartina” che raffigura il disegno da eseguire, i fuselli (oss), sono tra i principali strumenti del mestiere. Le merlettaie più abili riescono a lavorare anche con più di 300 fuselli contemporaneamente.
«Singolare paese [Cantù, n.d.a.], dove par che ogni maschio sia falegname ed ogni femmina merlettaia. Gli uni e le altre lavorano in casa e per la casa, ciascuno all'opera che gli si attaglia: gli uomini ai mobili, le donne ai pizzi; ma certo è quest'ultima l'industria casalinga per eccellenza, che non richiede né un locale apposito, né materiali e ordigni ingombranti, poiché basta un piccolo cavalletto, un telaino qualunque, che si può metter dovunque per sostenere l'apparecchio a cui si può lavorare quando si voglia. Nelle case, nei casolari, nelle cascine di Cantù non c'è forse donna che non possieda il tombolo. […] M'è occorso di parlare di disegni. Bisogna dunque dire che la diffusione di questi, come la progrediente elevazione delle due maggiori industrie canturine, si debbono a una scuola che il Comune istituì nel 1883 col nome di “Scuola d'arte applicata all'industria”, ora mutato in quello di “Regia scuola professionale del mobile e del merletto”, sostenuta dai sussidi del Governo e di vari enti ed anche da privati oblatori e diretta da quell'apostolo entusiasta ed entusiasmante ch'è il professor Carlo Arnaboldi», scrive nel 1923 il giornalista Ulderico Tegani.
Carlo Arnaboldi (Cantù, 1868-ivi, 1952) compie i suoi studi presso la Scuola d'Arte applicata all'Industria e poi alla Reale Accademia di Belle Arti di Milano, svolgendo anche lavori di falegname, poi di disegnatore e di pittore. Dal 1897 al 1931 fu insegnante e direttore della Scuola d'Arte di Cantù contribuendo, insieme ad alcune importanti manifatture cittadine, alla stagione d'oro del merletto canturino tra gli anni Trenta e Cinquanta del Novecento. Arnaboldi forma con il suo fondamentale insegnamento generazioni di disegnatori e disegnatrici di merletti e di abili progettisti di manufatti ricchi nel decoro e resi ancor più pregevoli dall'impeccabile tecnica esecutiva, nel solco di un gusto eclettico volto alla riproposizione di stilemi del passato.
Cesare Biasini Selvaggi
Info BCC
Info BCC
BCC Cantù
La Cassa Rurale di prestiti e risparmio di Cantù nasce il 2 giugno 1907, grazie all'iniziativa di 19 soci fondatori con 19 lire di capitale sociale. Lo statuto impegna la società a perseguire “il miglioramento morale ed economico dei suoi soci mediante operazioni di credito”. Sul finire degli anni Cinquanta si registra la svolta decisiva: viene assunto il primo impiegato e spostata la sede. Nel 1965 apre la filiale di Vighizzolo e, nel 1970, la prima filiale fuori Cantù, quella di Carimate. Nel 1976 è pronta la nuova sede di corso Unità d'Italia. Da questo momento ha inizio l'espansione della Cassa Rurale, non solo in tutto il territorio del canturino, ma anche in quello del comasco. Il 2007, anno del centenario di fondazione, è l'occasione per celebrare la storia della banca con una pubblicazione dal titolo “Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù. Una banca, la sua storia”, dedicata a tutti coloro che hanno vissuto, condiviso e costruito le tappe di un lungo cammino, animato dai principi della mutualità e della cooperazione.