Luogo di conservazione: BCC CARAVAGGIO - sede legale VIA BERNARDO DA CARAVAGGIO SNC 24043 Caravaggio (Bergamo)
Nota critica
Nota storico-critica
Dopo una prima formazione avvenuta presso il padre, Mauro Picenardi (Crema, 1735-Bergamo, 1809) sviluppa un proprio stile personale, manifestando con inflessibile senso della misura e bravura di mestiere la fedeltà a una cultura barocchetta-rococò ferma a episodi e protagonisti del primo Settecento veneto.
Questo dipinto dell'artista cremasco ricorda il miracolo dell'apparizione della Madonna alla contadina Giannetta Vacchi avvenuta secondo la tradizione il 26 maggio 1432, nei pressi di Caravaggio, dove a ricordo del prodigio sorge dal 1451 il celebre santuario, ancora oggi meta di pellegrinaggi e di devozione popolare. L'iconografia è quella classica della Madonna benedicente vestita con abito rosso, un manto azzurro e con il velo bianco. Sul capo fa bella mostra una corona d'oro, mentre intorno al viso splende un cerchio di luce. La giovane contadina, inginocchiata in atteggiamento di preghiera, guarda rapita la sorprendente apparizione con accanto una fascina di grano appena raccolta e un falcetto. Le due figure sono separate da una piccola pozza d'acqua che rievoca lo sgorgare della fonte miracolosa nel punto dove la Madonna pose il piede lasciando il segno portentoso. Da questa polla scaturisce la vita, simboleggiata dall'immagine del ramo secco dal quale spuntano delle foglie novelle. Sullo sfondo svetta il santuario che sembrerebbe raffigurare il nuovo tempio promosso dall'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo a partire dal 1575. Non compare la cupola, costruita tra il 1691 e il 1695, mentre sono presenti elementi che vengono in seguito demoliti o modificati, come il timpano dell'edificio sormontato da tre torrette oppure i due campanili.
«[…] L'alta qualità pittorica riscontrabile in alcuni particolari, come ad esempio nelle mani, non è sostenuta uniformemente in tutto il dipinto, forse a causa del vincolo iconografico e compositivo troppo rigido imposto dalla committenza, ma la luminosità dell'ampio cielo attraversato da sbavature di nuvole, il tono grigio-azzurrognolo delle architetture sullo sfondo, l'ovale delicatamente chiaroscurato di Giannetta […] indicano quasi certamente l'autografia del maestro cremasco o di un suo prossimo collaboratore» (A. Civai-S. Muzzin, Cassa Rurale ed Artigiana di Caravaggio per l'arte. Collezioni, restauri, donazioni, Lyasis Edizioni, Sondrio 2004, p. 28).
Cesare Biasini Selvaggi
Info BCC
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BCC Caravaggio
La BCC Caravaggio e Cremasco rappresenta l'esito di lungimiranti fusioni che hanno visto numerose BCC del territorio mettersi insieme, per dare vita a una cooperativa di credito sempre più capace di rispondere alle progressive esigenze di famiglie e imprese del territorio. Il cammino della BCC, allora Cassa Rurale, inizia nel 1903. Oggi questa banca di comunità è una significativa realtà che opera con le sue 38 filiali nell'area contigua ai comuni delle provincie di Cremona, Bergamo, Lodi e Milano.