Tomaso Pombioli

Titolo opera
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Musicisti in strada
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Immagine opera
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Scheda tecnica
Autore
Tomaso Pombioli
Titolo opera
Musicisti in strada
Data di esecuzione
primo quarto del XVII secolo
Tecnica e supporto, misure (altezza x base cm)
Olio su tela, 79 x 56 cm
Spazio espositivo
BANCA CREMASCA MANTOVANA - sede legale PIAZZA GARIBALDI 29 26013 Crema (Cremona)
Nota critica
Nota storico-critica

Tomaso Pombioli (Crema, 1579-ivi, 1636 ca.) detto il Conciabracci perché “si dedicava ad aggiustar braccia e gambe di statue lignee”, è un artista cremasco la cui formazione avviene nella bottega di Gervasio Gatti e sull'esempio degli artisti rinascimentali attivi in lombardo-veneto, nella zona tra Crema, Bergamo e Brescia.

«Attribuita al Pombioli da Marco Tanzi, in occasione del passaggio sul mercato antiquario bresciano nel 1994, la tela rivela un linguaggio senz'altro prossimo a quello dell'artista cremasco; si tratta finora di un unicum nella sua produzione per quanto attiene al soggetto raffigurato, che non è tuttavia completamente estraneo al clima culturale in cui sono maturate le sue prime esperienze pittoriche. Le qualità stilistiche e tipologiche che caratterizzano il dipinto possono riferirsi al Pombioli per alcuni aspetti che costituiscono una sigla del suo mondo espressivo: la monumentalità del suonatore di sinistra, dal grande abito di un giallo sontuoso, è la nota fondamentale della composizione, il momento su cui il pittore si sofferma con insistente attenzione; il personaggio, che si presenta come il protagonista della scena, si qualifica però soprattutto per il tipico sguardo malinconico e assorto, accompagnato dalla torsione del capo, che si ripiega sulla spalla sinistra, ponendo in sott'ordine qualsiasi altro elemento della sua personalità; in questo atteggiamento di abbandono, di dolente pensosità si riconosce un altro elemento ricorrente nell'attività del Pombioli; ma a lui si rifanno anche certe preziosità dei particolari realistici, come la sottolineatura luminosa del profilo della cornamusa o la descrizione chiaroscurale dell'ampio cappello, ornato di due piume rigide e variopinte, colorate con una dimessa tonalità di bruni e di gialli» (L. Carubelli, scheda 64, in L. Carubelli, Tomaso Pombioli, edizioni Banca di Credito Cooperativo di Crema, Crema 1995, p. 120).

Cesare Biasini Selvaggi

Info BCC
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BCC Cremasca e Mantovana

La Banca Cremasca e Mantovana nasce il 1° luglio 2017 dalla fusione di Banca Cremasca e Mantovabanca 1896, al servizio di un territorio che comprende oltre 150 comuni delle province di Cremona, Mantova, Brescia, Piacenza e Bergamo. Le origini nel cremasco appartengono alla fine dell'Ottocento. Nel 1892 vengono costituite a Crema la Cassa Rurale di San Bernardino e quella di Santa Maria della Croce, su iniziativa dei cremaschi  Carlo Contini, avvocato don Paolo Ghilardi, parroco di San Bernardino, e don Agostino Fasoli, parroco di Santa Maria. Nel 1909 nasce la Fondazione della Cassa Rurale di Montodine, su iniziativa di don Luigi Bombelli, curato di Izano, e di don Paolo Spoldi, nativo di Montodine. Nel 1922, su impulso di don Francesco Ghisoni, vien costituita la Cassa Rurale di Depositi e Prestiti di Sergnano e paesi limitrofi. Infine, nel 1964 nasce la Cassa Rurale di Casale Cremasco grazie all'iniziativa di Giambattista Lucini. 
Datano alla fine dell'Ottocento anche le origini nel Mantovano: nel 1896, nella Casa Parrocchiale di Casalmoro viene fondata la Cassa Rurale di depositi e prestiti di Casalmoro (da cui discende Mantovabanca 1896), con una compagine sociale composta da 2 sarti, 1 fattore, 1 mugnaio, 1 arrotino, 2 contadini e la figura fondamentale del parroco, l'arciprete don Luigi Koob. Dodici anni dopo, nel 1908, nella Casa Arcipretale di Bozzolo vede la luce la Cassa Rurale di Prestiti e Risparmi di San Giuseppe in Bozzolo che, nel 1991, per fusione con la Cassa di Casalmoro, dà vita alla Cassa Rurale ed Artigiana di Casalmoro e Bozzolo.  Nella sua tradizione, che dura da oltre un secolo, Banca Cremasca e Mantovana è al servizio dell'economia reale, vicina alla sua comunità: alle famiglie, a chi lavora, alle piccole e grandi imprese.  

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