Carlo Zauli

Titolo opera
Titolo opera
Senza titolo, 1987
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Immagine opera
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Scheda tecnica
Autore
Carlo Zauli
Titolo opera
Senza titolo, 1987
Data di esecuzione
1987
Tecnica e supporto, misure (altezza x base cm)
Grès con smalti policromi, Ø 34.5 cm
Spazio espositivo
La BCC ravennate, forlivese e imolese - sede legale PIAZZA DELLA LIBERTÀ, 14 48018 Faenza (Ravenna)
Nota critica
Nota storico-critica

La terra è considerata da Carlo Zauli (Faenza, 1926-ivi, 2002) sia come materia sensibile, sia come partenza della sua progettazione artistica, sia come appartenenza geografica. Opere come le “arate” o le “zolle” nascono da assemblaggi di vere e proprie parti di argilla prelevate dall'impastatrice e che, nella loro propria morfologia irregolare, esprimono la forza primigenia della natura. Sono gli anni di un crescente successo internazionale. Sin dal 1958, anno della realizzazione dei grandi altorilievi per la Reggia di Baghdad e per il Poligrafico di Stato del Kuwait, Zauli vede la propria fama diffondersi progressivamente in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Giappone, Paesi in cui realizza, durante tutti gli anni Settanta e Ottanta, esposizioni e dove colloca opere in permanenza. Le sue opere sono presenti in più di quaranta musei e collezioni pubbliche di tutto il mondo.

L'opera in oggetto è un piatto steso di forma perfettamente circolare eseguito con un grès cotto a 1.200 gradi. Esso presenta un cromatismo sfumato su tutta la superficie che, dal centro, si intensifica progressivamente verso l'esterno. Tale effetto è accentuato da una serie di incisioni lineari concentriche eseguite sullo smalto utilizzando una punta metallica. Lo smalto di fondo vira dal rosa salmone al grigio, su cui si collocano degli inserimenti di smalto azzurro chiaro nella parte centrale. Le variazioni cromatiche sono state apportate su uno strato di fondo di smalto “Bianco Zauli”. Questo particolare smalto è tipico dell'opera di Carlo Zauli. Esso venne creato dall'artista nei primi anni Sessanta e ne caratterizzò in gran parte la sua produzione scultorea per i due decenni successivi. La sua particolarità era quella di assumere innumerevoli intensità di colore: dal bianco puro poteva sfumare in tutta la gamma dei grigi sino a sfociare in toni di viola intenso e di nero. Ciò dipendeva da numerosi fattori, quali lo spessore dello stesso, le variazioni di temperatura raggiunte in cottura, la conformazione tridimensionale delle superfici su cui veniva apposto. (Monica Zauli)

Cesare Biasini Selvaggi

Info BCC
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La BCC ravennate, forlivese e imolese

La BCC ravennate, forlivese e imolese raccoglie il testimone di 16 cooperative di credito avviate da oltre cento anni. Nel 1898, 15 soci fondatori, 9 dei quali sacerdoti, costituiscono la Cassa Rurale di Russi, dove confluiscono nel tempo le Casse di San Pancrazio, Mezzano, Villa Filetto e San Pietro in Trento. A Lugo, la Cassa Rurale viene fondata nel medesimo anno da 18 soci fondatori, tra cui 8 sacerdoti. A Faenza, nel 1955, 39 soci fondatori costituiscono la Cassa Rurale ed Artigiana di Faenza. Nel 1998, con un nuovo progetto imprenditoriale, le Banche di Credito Cooperativo di Faenza, Lugo e Ravenna-Russi danno vita al Credito Cooperativo Provincia di Ravenna che, nel 2002, allarga la propria azione al Circondario di Imola. Nel 2017, il Credito Cooperativo ravennate e imolese si estende anche al territorio forlivese con l'incorporazione della Banca di Forlì Credito Cooperativo, nata a sua volta dalla fusione di due storici istituti: la Cassa Rurale ed Artigiana di San Varano (costituita nel 1900) e quella di Malmissole (fondata nel 1905). Oggi, grazie a un lungo percorso di crescita e impegno, la Banca estende la sua operatività a 63 comuni nelle 3 province di insediamento (Ravenna, Forlì-Cesena e Bologna).

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