Il ceppo degli Sciarra, da un originario personaggio del XIV secolo, ha tramandato ruoli e patrimoni e hanno operato all'interno del Comitato di Fermo, distinguendosi per l'attaccamento alla propria terra, la solidità del nucleo familiare e la volontà di partecipazione alla vita civile del tempo di riferimento.
Un ramo assai nutrito degli Sciarra si instaura ad Acquaviva Picena già alla metà del XV secolo: 02 Giugno 1448 nei PATTI TRA FERMO E ACQUAVIVA PERGAMENA n° 1056, A.S.FE., «[…] providus vir Angelus Bartholomei Sciarre de Castro Acquevive, comitatus civitatis prefatae, sindicus et procurator sindicario et procuratorio nomine comunis et universitatis dicti castre Acquevive […]» ([…] prudente sig. Angelo di Bartolomeo Sciarra del Castello di Acquavivca, del comitato di Fermo, Sindaco e procuratore e nell'esercizio di tali sue funzioni, a nome e per conto del Castello di Acquaviva […]).
Palazzo Sciarra, oggi di proprietà della Banca del Piceno, situato nel centro storico di Acquaviva Picena, offre dalle sue finestre una suggestiva visuale sul meraviglioso territorio circostante, attraverso il linguaggio sempre vivo della storia, dell'arte e delle tradizioni locali.
Riconducibile nel suo nucleo più antico intorno alla metà del XVI secolo, alcuni documenti pubblicati dall'appassionato di storia patria Alessandro Sciarra testimoniano la presenza di questa casa-palazzo (o comunque di una sua porzione) già nel XVI secolo. «Infatti su di un documento, datato 31 maggio 1608, redatto dal notaio Ascanio Cauzi di Fermo, riguardante il testamento del “Primicerio Don Silvio Sciarra di Fermo”, si legge che tra i beni di costui esistenti dentro il castello di Acquaviva vi era; «in prima una casa dentro il detto Castello nella C.da di Terra Vecchia, al Piano Santo, vicina alla chiesa fu` di San Nicola, le strade da tre bande, e le case degli heredi ........... Migliori et de Mauritio Assalti» (A. Sciarra, Due studi per Acquaviva, Acquaviva Picena 2013, p. 17).
Palazzo Sciarra ha subito nei secoli numerosi interventi di ampliamento a seguito dell'acquisizione e del riadattamento di edifici adiacenti, con la demolizione di alcune strutture non integrabili. Sembra che fosse dotato anche di un torrino che si ergeva al di sopra del fabbricato principale, successivamente smantellato.
L'interno presenta ampie volte in mattoni con numerosi affreschi a tempera di carattere soprattutto mitologico, opere di maestranze locali eseguite in periodi diversi, seguendo lo sviluppo dell'edificio.
Cesare Biasini Selvaggi
Info BCC
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BCC Banca del Piceno
Il 1° gennaio 2018 nasce la Banca del Piceno, dalla fusione tra la Banca Picena Truentina e la BCC Picena, ma la storia ha inizio oltre un secolo prima. La Banca Picena Truentina, infatti, sorge dall'unione tra la Cassa Rurale di Prestiti di Acquaviva Picena e la Cassa Rurale di Prestiti di San Giacomo della Marca, operanti sul territorio rispettivamente dal 1902 e dal 1903. La BCC Picena, invece, prende vita dalla Cassa Rurale di Prestiti di Castignano e la Cassa Rurale di Prestiti di Montalto delle Marche, presenti rispettivamente dal 1898 e dal 1901. Lo spirito di iniziativa, la laboriosità, il senso del risparmio e l'estro creativo hanno guidato la crescita della Banca del Piceno, con un codice di comportamento improntato ai valori del Credito Cooperativo. Oggi, l'Istituto è una vera “banca di comunità”, in un'area che va da Civitanova Marche a Giulianova. Un territorio vivo, composto da 78 comuni che la Banca del Piceno presidia nell'interesse dei soci e delle comunità, in coerenza alla sua identità sociale e all'impegno di innovazione e di miglioramento continuo.