BCC Madonie - Sede - sede legale CORSO PAOLO AGLIATA, 149 90027 Petralia Sottana (Palermo)
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Per tutte le informazioni sulla visitabilità dell'opera: www.bccmadonie.it
Nota critica
Nota storico-critica
Come Lucio Fontana ha cercato la rappresentazione dell'assoluto, Vincenzo Gennaro (Petralia Soprana, 1944) in oltre 60 anni di scultura ha dato prova di saper indagare magistralmente gli stati d'animo, tanto da guadagnarsi l'appellativo di “poeta dell'interiorità”. Da bambino, Gennaro rimane incantato dalla sontuosità e maestosità del Barocco siciliano, dal suo forte senso per la teatralità, dall'eleganza sensuale delle curve sinuose, dei contrasti cromatici e dei dettagli elaborati delle decorazioni. Ma sono i crocefissi dello scultore seicentesco Umile da Petralia con la loro carica di realismo e di pathos, veri e propri monumenti di drammaturgia sacra, a imprimere una direzione precisa alla sua incipiente ricerca plastica. L'artista siciliano ne deriverà, infatti, una forte propensione per l'arte sacra e un profondo rispetto per i maestri del passato, sospesi dai tratti di Francesco Laurana e Arnolfo di Cambio, alle origini della scultura rinascimentale, fino alle misteriose figure di Arturo Martini.
Gennaro sperimenta materiali differenti modellati in forme essenziali di corpi femminili, offrendo una visione contemporanea dei miti e della maternità che hanno attraversato tutta la nostra storia. Trascorre gli anni Sessanta a Firenze, dove lavora come ceramista e scultore. In Toscana entra in contatto diretto o indiretto con maestri come Antonio Berti, Emilio Greco, Umberto Mastroianni, Bino Bini e Jorio Vivarelli. Negli anni Ottanta intensifica i rapporti, tra gli altri, con Arnaldo Pomodoro e dà inizio alle serie delle “sfere” e dei “corpi spaziali”. A cui seguono quei suoi tipici corpi femminili di gusto manierista inclusi all'interno di ingranaggi di misteriosi macchinari o circuiti elettronici. In quasi tutte le sue opere emerge una fede profonda, che sublima il tema della donna, della maternità e della fatica umana, tutti riuniti sulla superficie della splendida Porta della Solidarietà eseguita tra il 2004 e gli inizi del 2005, fusa in bronzo a cera persa, bifacciale a due ante con iconografie a scena unica sul fronte e al verso.
«[…] I soggetti rappresentati sulla porta frontale sono ispirati alle finalità statutarie della banca committente: la promozione dello sviluppo delle attività rurali e artigiane e del mondo dei valori a esse collegate, non esclusi quelli della promozione e valorizzazione della natura, dell'ambiente e dei beni culturali quali testimonianza di cultura materiale e spirituale tramandata. Sull'anta sinistra, in basso, un contadino mette amorevolmente a dimora una pianta, cosciente di compiere un rito tramandato da millenni: il rito della rigenerazione e della continuità della vita. Più in alto, in un unico scenario naturale, un boscaiolo inarca la schiena per affondare l'accetta sui rami di un tronco secolare contorto da potare, confortato dal tepore di un sole ancora generoso, ma striato dalle nuvole autunnali che incombono. Sull'altra anta, un personaggio biblico, falegname scultore, si concentra e si affanna con attenzione e passione a intagliare una splendida mensola decorata con foglie d'acanto, che si impone come un trono nell'angolo destro in basso dell'anta in tutta la sua evidenza plastica. Più in alto, una mamma abbraccia amorevolmente suo figlio all'ombra della cupola del duomo, simbolo di storia, di identità e di valori della comunità di Petralia Sottana».
Al verso della porta, il soggetto rappresentato si ispira, invece, alla rievocazione dell'antico corteo nuziale (il corteo contadino a cavallo svolto nell'antichità in occasione dei matrimoni) e al Ballo Pantomima della Cordella che si celebrano, da oltre 80 anni, a Petralia Sottana la prima domenica dopo ferragosto. Contadini e contadine (oggi danzatori in abiti tradizionali) si muovono a ritmo di musica intorno a un'asta sulla cui cima è posto un fascio di spighe di grano, reggendo una “curdedda” ciascuno, a formare un coloratissimo vortice di nastri che, in origine, rappresentavano simbolicamente i mesi dell'anno e il susseguirsi delle stagioni. Si tratta di un'antichissima usanza proveniente dai riti arcaici di propiziazione e ringraziamento per la buona riuscita del raccolto. (Loredana Gennaro)
Cesare Biasini Selvaggi
Info BCC
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BCC Madonie
La BCC Madonie ha origine il 4 giugno 1905, quando monsignor Luciano Geraci, vescovo e arciprete di Petralia Sottana, insieme ad altre 20 persone di buona volontà, getta il primo seme fondando la Cassa Rurale di Depositi e Prestiti S.C.N.C., con un unico sportello nei locali della parrocchia. Nel rispetto dell'impegno originario, la Cassa cresce occupando un ruolo sempre più rilevante nello sviluppo della comunità madonita. Nel 1914 assume la denominazione di Cassa Agraria San Giuseppe, fino al 20 marzo 1938 quando diventa Cassa Rurale ed Artigiana San Giuseppe e, nel 1995, Banca di Credito Cooperativo San Giuseppe di Petralia Sottana. Dal 1° gennaio 2020, in seguito all'accorpamento con la BCC di Valledolmo, l'istituto diviene la BCC San Giuseppe delle Madonie. Nel 2022, in seguito alla fusione con la BCC Mutuo Soccorso di Gangi, nasce la Banca di Credito Cooperativo delle Madonie, un aggregato di realtà ancor più solide, efficienti e competitive sul territorio, legato allo spirito delle origini e al servizio delle comunità.