Cesare Maccari

Titolo opera
Titolo opera
San Matteo evangelista
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Immagine opera
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Scheda tecnica
Autore
Cesare Maccari
Titolo opera
San Matteo evangelista
Data di esecuzione
1962 ca.
Tecnica e supporto, misure (altezza x base cm)
matita su carta, 59.6 x 76.2 cm
Spazio espositivo
BCC Banca Centro Toscana - Umbria - Sede Legale - Via del Crocino, 2, 53018 Sovicille SI, Italia
Info
Per tutte le informazioni sulla visitabilità dell'opera:  www.bancacentro.it
Nota critica
Nota storico-critica

Cesare Maccari (Siena, 1840-Roma, 1919) inizia il suo percorso artistico studiando ornato presso l'Istituto di Belle Arti di Siena, poi passa alla scultura, per approdare infine al suo linguaggio d'elezione, la pittura, sotto la guida di Luigi Mussini. Alla fine degli anni Cinquanta, viene accettato all'Accademia del nudo.

Nel 1863 si cimenta per la prima volta con la pittura ad affresco, dipingendo a Quinciano, nel comune di Monteroni d'Arbia, i Quattro Evangelisti sulla volta della cappella del committente, il marchese Ferdinando Pieri Nerli. «Dipinsi, per la prima volta, in affresco, studiando in compagnia del mio amico Franchi, che avevamo avuto la commissione dal marchese Pieri Nerli di decorargli la cappella gentilizia di Quinciano. Il Franchi eseguì, nelle pareti di essa, le Virtù cardinali ed io feci, nella vòlta, i Quattro Evangelisti giovandoci del ‘Trattato' di Cennino Cennini, in cui trovammo appunto il metodo di dipingere a buon fresco», annota Maccari. L'edificio, una sorta di antologia della cultura purista senese della seconda metà del XIX secolo, si presenta a pianta ottagonale, illuminato da quattro occhi circolari. I cartoni e i bozzetti per queste decorazioni vengono proposti un anno prima, nel 1862, da Maccari e Alessandro Franchi all'Esposizione Provinciale Senese, allestita nelle sale dell'Istituto d'Arte di Siena.

Pur non avendo avuto la possibilità di accedere alla Cappella Pieri Nerli, né a una documentazione fotografica dei suoi interni, ritengo con buon margine di probabilità che i bozzetti di proprietà della BCC Banca Centro Toscana Umbria (un disegno e quattro dipinti su tela) possano essere proprio quelli propedeutici alla realizzazione dei Quattro Evangelisti dell'edificio di Quinciano. Da fonti testuali sul web, peraltro, si apprende che gli Evangelisti affrescati sono rappresentati su un fondo blu, seduti sulle nuvole, proprio come quelli rinvenuti oggi nella collezione dell'istituto bancario. Ciascuno dei quattro presenta i tipici attributi iconografici: l'angelo che ispira san Matteo nello scrivere il suo Vangelo; il leone abbinato a san Marco perché il suo Vangelo comincia con la figura del Battista nel deserto che, con voce possente come un ruggito, annuncia che il Tempo sta giungendo; il bue del sacrificio a Dio di Zaccaria, marito di Elisabetta, con cui san Luca apre in suo Vangelo; l'aquila, uno degli animali della visione del profeta Ezechiele, abbinato a san Giovanni per aver scritto il Vangelo più spirituale.

Nello splendido foglio del disegno a matita firmato “CMaccari” raffigurante san Matteo, assistiamo allo studio vigoroso della resa prospettica, della composizione della scena, della gestualità dell'Evangelista, dell'espressione del suo volto e all'analisi attenta del panneggio e della resa volumetrica della veste che scende plastica fino a terra. Tutti elementi che concorrono a esaltare la gestualità e la delicata maestosità del protagonista dell'opera che, pur mostrando una certa morbidezza e una verosimile definizione volumetrica, risulta lontano da un'indagine condotta su un modello reale; infatti la linea di contorno sottile e astratta rivela quanto sia piuttosto l'esito di un'elaborazione mentale, alla base del caratteristico effetto pittorico di delicatezza e grazia che contraddistinguerà la produzione pittorica ad affresco di Maccari, come pure – anche se con minore intensità – le sue pitture da cavalletto con scene di genere e soggetti orientali, medioevali o pompeiani.

Cesare Biasini Selvaggi

Info BCC
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