Lavinia Fontana

Titolo opera
Titolo opera
Giuditta e Oloferne
Immagine
Immagine opera
Link in HD
Scheda tecnica
Autore
Lavinia Fontana
Titolo opera
Giuditta e Oloferne
Data di esecuzione
1595 ca.
Tecnica e supporto, misure (altezza x base cm)
Olio su tela, 120 x 93 cm
Spazio espositivo
BCC EmilBanca - Filiale di Argelato - filiale di VIA ARGELATI 10 40050 ARGELATO (BO)
Info

Per tutte le informazioni sulla visitabilità dell'opera: www.emilbanca.it

Nota critica
Nota storico-critica

«Questo seducente, teatrale dipinto di Lavinia Fontana (Bologna, 1552 – Roma, 1614), uno dei più noti della quadreria, è stato esposto in diverse occasioni: in tempi recenti al Museo Nacional del Prado di Madrid, alla mostra intitolata Historia de dos pintoras: Sofonisba Anguissola y Lavinia Fontana (ottobre 2019 – febbraio 2020). Già appartenuta a monsignor Dioniso Ratta, la «mezza Giuditta veduta a lume di torcia» è ricordata da Malvasia (1678, I, p. 178) nella casa di Giuseppe Carlo Ratta a Bologna (cfr. S. Urbini, in Lavinia Fontana 1994, pp. 204-205; M.T. Cantaro, in Historia 2019, pp. 208-209).

Alla cultura figurativa trasmessale dal padre Prospero (suo maestro e uno dei primi protagonisti della maniera a Bologna), che l'aveva orientata verso i modelli tosco-romani di Vasari e di Salviati, Lavinia salda una puntigliosa capacità mimetica, quasi fiamminga, che nella Giuditta del Ritiro (1595 circa) si manifesta nella resa del prezioso abito con corsetto decorato da cammei e pietre preziose indossato dall'eroina biblica.

Fu proprio questo virtuosismo nella descrizione dei costumi e dei gioielli – esibito, ad esempio, nella celebre tela del 1584 con La famiglia Gozzadini (Bologna, Pinacoteca Nazionale) – a renderla apprezzata come ritrattista, attività che praticò con successo anche dopo il trasferimento a Roma (1604), dove la richiesero le dame dell'aristocrazia e personaggi illustri come il re e l'ambasciatore di Persia e papa Paolo V.

Nella tela del Ritiro suggestioni lombardo-venete sembrano determinare l'uso del lume artificiale – proposto anche in altre opere della prima metà degli anni novanta (Natività della Vergine, Bologna, Santissima Trinità) – che “investendo le figure di sotto in su produce effetti drammatici di un plateale, episodico, realismo (i rivoli di sangue, la testa di Oloferne)” (Fortunati Pierantonio 1986, p. 738).

Un'altra versione della Giuditta e Oloferne è offerta da Lavinia nel dipinto, firmato e datato 1600, custodito nel Museo Davia Bargellini di Bologna». (P. Di Natale, La raccolta d'arte del Ritiro San Pellegrino. Guida illustrata, Minerva Edizioni, Bologna 2020, p. 24).

Cesare Biasini Selvaggi

Info BCC
Info BCC

BCC EmilBanca

La storia di Emil Banca inizia nel 1895, quando vengono costituite le prime due Casse Rurali da cui ha avuto origine e che, nel corso dei decenni e attraverso fusioni con altre Casse Rurali e BCC, hanno portato all'attuale assetto, con una denominazione immutata a partire dal 1999. Un percorso di crescita e sviluppo – fondato su valori, forza e radicamento territoriale delle 19 realtà di cui ha ereditato e proseguito la storia – che l'ha portata a essere oggi una delle BCC più importanti del Paese, con un territorio di competenza che si estende a sei province in Emilia (Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia) e una in Lombardia (Mantova).

Scopri di più

 
Ti potrebbe interessare anche
Alessandro Magnasco
Alessandro Magnasco

Confessione di cappuccini
Comunione di cappuccini, 1720-25

BCC EmilBanca

Carlo Bononi
Carlo Bononi

Compianto su Cristo morto

BCC EmilBanca

Seguici sui nostri Social

Seguici sui social

  • linkedin
  • instagram
  • icona youtube