Autore anonimo veneto

Titolo opera
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La Maddalena ai piedi di Gesù in casa del Fariseo
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Scheda tecnica
Autore
Autore anonimo veneto
Titolo opera
La Maddalena ai piedi di Gesù in casa del Fariseo
Data di esecuzione
metà del XVII secolo ca
Tecnica e supporto, misure (altezza x base cm)
Olio su tela, 99 x 82 cm ca.
Spazio espositivo
Bcc Banca Veronese - Filiale di Legnago - filiale di CORSO DELLA VITTORIA, 12 37045 LEGNAGO (VR)
Info

Per tutte le informazioni sulla visibilità dell'opera: www.bancaveronese.it

Nota critica
Nota storico-critica

l soggetto dell'opera in esame non è quello della vera e propria Lavanda dei piedi, come la tela era descritta, bensì quello più specifico della Maddalena ai piedi di Gesù in casa del Fariseo. L'episodio della Lavanda dei piedi è narrato nel Vangelo secondo Giovanni, capitolo tredicesimo, versetti da 1 a 15, ove l'Evangelista tramanda come Gesù, attorniato a cena dai suoi discepoli, «si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto». Mentre quello al quale nella tela in esame si assiste è un altro passaggio delle Sacre Scritture: in particolare, quello in cui Maria Maddalena si getta ai piedi del Cristo in casa del Fariseo, narrato in diversi passi evangelici e, in particolare, nel Vangelo secondo Luca, dove una donna peccatrice unge i piedi di Gesù con olio profumato e li asciuga con i suoi capelli. Episodio tramandato anche nel Vangelo secondo Giovanni, dove Maria di Betania a casa di Lazzaro unge i piedi di Gesù e li asciuga propri capelli. «Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato». 

Chiarito il soggetto, il dipinto appare opera di un maestro d'area culturale veneta di metà Seicento circa. Veneta, infatti, è la tavolozza della tela, tutta giocata su colori forti, dominanti e accesi, come il rosso e il blu, reminiscente, per certi versi, della pittura veneta e veneziana di pieno Cinquecento. Il gioco di ombre, le forme delle figure e l'indagine dei volti dichiarano, però, un'epoca più avanzata di quella cinquecentesca ed è quella, appunto, del Seicento. 

Tuttavia, l'esecuzione manca di quella forza espressiva e tonale dei cosiddetti “tenebrosi”, ovvero i pittori più “caravaggeschi” attivi a Venezia e in Laguna, caratterizzati da un forte contrasto chiaroscurale, “tenebrosi”, appunto. Chi esegue l'opera in esame è più legato culturalmente al secolo precedente e tradisce l'appartenenza a un mondo nuovo, per così dire, solo nella figura della Maddalena, che è memore di certe cose dipinte entro la metà del secolo da Giovanni Francesco Barbieri detto “Il Guercino” e certi altri pittori emiliani del Seicento.

Cesare Biasini Selvaggi

Info BCC
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