BCC Gaudiano di Lavello - Sede - sede legale VIA ROMA, 81/83 85024 Lavello (Potenza)
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Per tutte le informazioni sulla visitabilità dell'opera: www.bcclavello.it
Nota critica
Nota storico-critica
Regione di transumanza fra le terre della Puglia e i Monti del Vulture, la Basilicata offre uno scrigno di tesori ai viaggiatori, soprattutto nel tratto che va da Lavello a Matera. Nel territorio di Lavello, in un vallone tra le località Riseca e Masseria Jannuzzi, rimangono oggi solo alcune tracce della chiesa medievale di Santa Maria della Foresta al Bosco delle Rose. Risalente all'XI secolo, la chiesa si presentava con una sola navata e una vasta decorazione ad affresco che si susseguiva lungo il lato sinistro, sulla parete, sul fondo di una nicchia e all'interno dell'abside. Opera di un ignoto pittore lucano attivo alla metà del XV secolo, di questo corredo pittorico rimangono oggi otto affreschi lacunosi (raffiguranti San Martino, San Giorgio, Annunciazione, SS. Pietro e Paolo, Madonna col Bambino, Offerente, Madonna del Melograno, Cristo in trono), distaccati nel 1972 e conservati in deposito nei locali della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici della Basilicata, fino al 1997, quando la BCC Gaudiano di Lavello ne diviene affidataria.
Ad Anna Grelle Iusco si deve uno studio approfondito degli affreschi staccati, nel quale emerge che «[…] l'autore ne sia un frescante locale è dichiarato non soltanto dalla sequenza delle immagini quasi per tabelle votive, come nei cicli medievali di tante chiese rupestri, e da talune persistenze di iconografia bizantina, ma anche da particolari morfologici ampiamente e talvolta da tempo in uso nella regione: le liste marmoree policrome delle cornici, con angoli a punta di diamante che rimandano a fonti napoletane trecentesche, la stampigliatura a motivi cosmateschi, ancora nelle cornici, od a vasi con fiori, nel prato della scena col S. Martino; la perlinatura esterna dei nimbi, con filze ritmate a tre ed a quattro; le specchiature a tinta unita, quali ideali fondi oro, che indiziano una separazione dello spazio fra piano e fondo. […] Il ciclo, databile alla metà del XV secolo per lo schematico ma perseguito impianto spaziale e volumetrico, a sostegno delle grandeggianti figure, documenta quindi la penetrazione in Basilicata del gotico internazionale» (A. Grelle Iusco, IGNOTO PITTORE LUCANO (ATTIVO ALLA METÀ DEL SEC. XV), in A. Rosucci (a cura di), UNA CHIESA MEDIOEVALE DI LAVELLO E GLI AFFRESCHI DEL XV SECOLO (Santa Maria della Foresta al Bosco delle Rose), edizioni BCC Gaudiano di Lavello, Lavello 2008, pp. 53-54).
Cesare Biasini Selvaggi
Info BCC
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BCC Gaudiano di Lavello
La BCC Gaudiano di Lavello – Banca del Vulture Melfese è stata costituita il 6 giugno 1982 su iniziativa di un comitato promotore fortemente sostenuto dalla Federazione Italiana delle Casse Rurali ed Artigiane, dalla BCC di Roma e dalla Confederazione Cooperative Italiane. La Banca opera nell'area nord della Basilicata dal 1983, prima con la sede a Lavello, poi con le filiali di Melfi e di Rapolla, quindi con due sportelli evoluti nelle città di Venosa e di Rionero in Vulture. È una delle due ultime essenziali espressioni di “banca lucana” e rappresenta il punto di riferimento creditizio e finanziario di un'unica comunità allargata che comprende ben dodici comuni, tutti all'interno del quadrilatero delle città di Lavello, Melfi, Rionero in Vulture e Venosa. La zona del Vulture-Melfese è ricca di siti storici, archeologici e culturali che caratterizzano l'importante profilo turistico di questo territorio, cui la Banca garantisce costante sostegno per la sua crescita e il suo sviluppo sostenibile.