BCC Ostra e Morro d’Alba - Sede - sede legale VIA MAZZINI, 93 60010 Ostra (Ancona)
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Nota critica
Nota storico-critica
Come ha scritto Marcello Mengucci, capo delegazione FAI Senigallia, «A cavallo tra il XVII e il XVIII secolo Ostra (allora chiamata Montalboddo) visse un periodo di pace e prosperità, risultando “uno dei territori più ricchi e fertili della Marca anconitana”. Questo diffuso benessere portò le nobili famiglie ad ampliare e abbellire i propri palazzi, mentre la cittadinanza edificò il Palazzo comunale. Anche i vari ordini religiosi costruirono importanti conventi che, come gli edifici civili, furono decorati con pitture, stucchi e opere d'arte. Tra i pregevoli palazzi gentilizi spicca, dal 1603, Palazzo Cherubini. Questo è attestato da un'iscrizione posta sulla fiancata del palazzo, che costeggia il vicolo omonimo. Dopo un accurato lavoro di restauro, dal 1979 è sede della Banca di Credito Cooperativo di Ostra e Morro d'Alba. Il palazzo apparteneva alla nobile famiglia Cherubini, il cui esponente più noto fu Francesco, alto prelato che, distintosi per le sue innumerevoli doti, fu uditore per circa una quarantina di anni di Giovanni Battista Pamphili, il futuro papa Innocenzo X (1644-1655). Fu inoltre canonico della Basilica vaticana e referendario delle due Segnature. Di ritorno da Roma il 26 dicembre 1646, venne nominato abate di Santa Maria di Piazza di Ostra Vetere. Successivamente papa Innocenzo X lo volle creare cardinale».
Di quello che una volta fu un palazzo alto cinque piani, come rivelano le vedute settecentesche di Montalboddo, ne restano oggi due. Francesco Cioci, compianto farmacista ed esperto di storia patria di Ostra, in un suo studio specifico rilevò come manchino diversi elementi dei fasti di un tempo «[…] Non c'è più la scala originale, nessuno dei pavimenti è pervenuto, porte e finestre sono moderne, non ci sono pitture alle pareti… e la “bella Galleria” di “Quadri originali” di cui parla il Rossi dove se n'è andata? Sparita senza lasciare traccia» (F. Cioci, I CHERUBINI. UNA FAMIGLI DI MONTALBODDO, LO STEMMA E IL PALAZZO, in G. Barchiesi, OSTRA IN CARTOLINA, edizioni Banca di Credito Cooperativo di Ostra e Comune di Ostra, luglio 1994, p. 17). Tuttavia, Palazzo Cherubini conserva ancora quattro sale del piano superiore che devono il loro nome ai soggetti rappresentati sugli sfarzosi soffitti stuccati della seconda metà del Seicento: la Sala della Parabola del Figliuol Prodigo, la Sala dell'Impresa dei Cherubini e delle Quattro Virtù, la Sala dell'Ermellino e la Sala dello Stemma. Nella Sala della Parabola del Figliuol Prodigo non passano inosservati i cherubini sovrastanti le porte, in atto di rovesciare delle anfore da cui fuoriescono in abbondanza monete. Sempre Francesco Cioci riconobbe alcune di queste monete «[…] come appartenenti ai papi Innocenzo X Pamphili (1644-1655), il papa che creò cardinale Francesco Cherubini; Clemente IX Rospigliosi (1667-1669) e Clemente X Altieri, che regnò dal 1670 al 1676. Monete posteriori non sembrano presenti. Dalla cronologia di quest'ultimo pontefice è così permesso datare, con sufficiente approssimazione, gli stucchi intorno all'ultimo quarto del XVII secolo» (F. Cioci, ivi, p. 18).
Cesare Biasini Selvaggi
Info BCC
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BCC Ostra e Morro d'Alba
La Banca di Credito Cooperativo di Ostra e Morro d'Alba nasce il 17 dicembre 1995 dalla fusione tra due realtà storiche del territorio: la “Banca di Credito Cooperativo di Ostra” e la “Finanziaria di Mutuo Soccorso G. Leopardi” di Morro d'Alba. Pur costituendosi formalmente in tempi recenti, la Banca affonda le proprie radici in esperienze risalenti a oltre un secolo fa e profondamente legate alla vita economica e sociale delle rispettive comunità. La Banca di Credito Cooperativo di Ostra, così ridenominata nel 1994 a seguito del cambio di denominazione dall'originaria “Cassa Rurale di Depositi e Presiti fra i Cattolici di Ostra”, fu costituita il 29 novembre 1914 su iniziativa del sacerdote Don Luigi Benni, insieme ad altri 19 soci fondatori animati da spirito cooperativo e solidarietà cristiana: tra loro quattro agricoltori possidenti, un medico veterinario, quattro contadini, tre agricoltori giornalieri, due operai cantonieri, tre sacerdoti, un impiegato, un sarto e uno spranghino. Il primo sportello fu aperto nei locali del circolo cattolico, oggi sede parrocchiale della Collegiata Basilica Minore di Santa Croce in Ostra, definita al tempo con espressione popolare la “Banca dei Preti” per il forte legame storico e culturale con il mondo ecclesiastico. Ancora più antiche sono le radici della Società di Mutuo Soccorso “G. Leopardi” di Morro d'Alba – da cui nel 1990 nascerà la Finanziaria di Mutuo Soccorso “G. Leopardi” – fondata il 14 settembre 1873 da 76 cittadini tra cui artigiani, commercianti, membri del clero e notabili del paese con l'obiettivo di tutelare i lavoratori nei momenti di difficoltà; un'esperienza mutualistica autentica e profondamente innervata nel tessuto sociale locale, ispirata ai valori della fratellanza, dell'assistenza e del progresso morale e civile. Oggi, la BCC di Ostra e Morro d'Alba continua a interpretare quei valori, promuovendo iniziative sociali, educative e culturali sia direttamente sia attraverso la Mutua Albanostra, naturale prosecuzione della storica società “G. Leopardi”, che dal 2008 ha visto rafforzato il proprio ruolo grazie al sostegno ancor più concreto della Banca. Con uno sguardo rivolto al futuro, la BCC di Ostra e Morro d'Alba è una banca cooperativa che lavora ogni giorno per essere vicina alle persone, ai territori e alle comunità, accompagnandole con responsabilità nei loro progetti di crescita.