Lillo Messina

Titolo opera
Titolo opera
L'isola incantata
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Scheda tecnica
Autore
Lillo Messina
Titolo opera
L'isola incantata
Data di esecuzione
1992
Tecnica e supporto, misure (altezza x base cm)
Acrilico su tela, 160 x 190 cm
Spazio espositivo
BCC G. Toniolo e San Michele di San Cataldo - Filiale di Favignana - filiale di VIA LIBERTÀ, 2 93100 CALTANISSETTA (CL)
Info
Per tutte le informazioni sulla visitabilità dell'opera: www.gtoniolodisancataldo.it
Nota critica
Nota storico-critica

Lillo Messina (Messina, 1941) nasce a Messina e trascorre la sua infanzia e la sua giovinezza in una frazione situata proprio sulla spiaggia Paradiso. Il suo legame con il mare - la cui presenza è sempre stata tanto fisica quanto forte - è reso ancor più intenso dalla tradizione familiare: il nonno, il padre e gli zii, erano tutti uomini di mare. Nella stessa città inizia gli studi artistici presso l'Istituto d'Arte, proseguiti poi a Reggio Calabria. A vent'anni si trasferisce a Roma, che diverrà la sua città adottiva, per frequentare l'Accademia di Belle Arti, seguendo l'indirizzo in Pittura con insegnanti del calibro di Pippo Rizzo e, in seguito, di Mino Maccari. 

Il dipinto L'isola incantata è stato realizzato a Favignana in occasione della 4° edizione dell'estemporanea di pittura organizzata dal Centro Culturale Marrobbio, dal titolo “Una farfalla sul mare” (l'isola, vista dall'alto, sembra proprio una farfalla adagiata sulle acque, con le ali evidenziate dalla strettoia che dall'abitato lambisce Punta Longa). Dall'8 al 13 settembre 1992, Lillo Messina a fianco di Totò Bonanno, Maurilio Catalano, Gaetano Lo Manto, Enzo Patti e Rino Zullo (Cobo), dipinge la grande tela nella piazza Matrice dell'isola siciliana, dominata dalla chiesa barocca in tufo giallo. Ancora una volta, Messina riserva al pubblico un suo racconto di mare, di terre emerse non segnate dalle carte geografiche. Isole probabili e improbabili si avvicendano sulle sue tele di una pittura realista e simbolista allo stesso tempo, sempre di grande impegno tecnico. Spazi immensi, orizzonti luminosi. Forme assolute e mentali che aprono il sipario sul palcoscenico di un senso meditativo e nostalgico, tra quinte di memoria e contemporaneità. Come ha riconosciuto il critico d'arte Carlo Fabrizio Carli, sono «Due motivi, due elementi – il mare e l'isola – che fondano nella zona più segreta della formazione del pittore, l'infanzia; ma che pure si intrecciano all'eco della dimensione leggendaria. Impossibile dimenticare, di fronte ai quadri del nostro artista, il ruolo che ha rivestito il mare nell'elaborazione del suo universo visivo, del suo immaginario. Il mare – diceva Valéry – “toujours recommencée”, sempre rinnovato, sempre pronto a riproporre la sua perenne trama di mistero, di fascino, ma anche di insidia. In realtà, la sua pittura, pervasa da un afflato fortemente umanistico, è assai attenta ai problemi della contemporaneità, ma a Messina molto più delle contingenze temporali stanno a cuore le grandi sfide dell'homo perennis, quelle che dell'uomo mettono a nudo la grandezza e la fragilità».

Cesare Biasini Selvaggi

Info BCC
Info BCC

BCC G. Toniolo e San Michele di San Cataldo

Nel 1895, sulla spinta dell'enciclica Rerum Novarum di Leone XIII (1891) e per iniziativa di monsignor Carletta, don Alberto Vassallo, monsignor Cammarata e il notaio Luigi Fascianella, nasce a San Cataldo la “Toniolo”, cooperativa di credito senza fine di lucro. La Banca viene costituita con la volontà di arginare il dilagante strozzinaggio degli usurai, sostenere economicamente le categorie sociali più deboli e agevolare la crescita morale, civile, religiosa e culturale della collettività sancataldese. La sua attività dapprima ha luogo nei locali della canonica della chiesa di Santo Stefano, poi si trasferisce al piano terra dell'attuale sede centrale. Tante le opere sociali che avvia e le iniziative economiche che sostiene nel corso del tempo: nel 1911, alla periferia della città, acquista un terreno per costruirvi tra il 1925 e il 1927, l'Istituto “M. Ausiliatrice”, vocato alle attività educative delle suore salesiane; nel 1933 finanzia la costruzione in via Misteri del grande silos dove gli agricoltori possono depositare il grano e introduce a San Cataldo i fertilizzanti chimici che portano a raddoppiare i prodotti della terra. Nell'immediato dopoguerra, l'Istituto di credito favorisce l'affittanza collettiva degli agricoltori e la costruzione della piccola proprietà contadina. Con l'apertura di un'agenzia in città, il 3 aprile del 1969, la “Toniolo” comincia a estendere la sua presenza operativa, che si consolida sino a coprire oggi sei province siciliane su nove (Caltanissetta, Agrigento, Palermo, Trapani, Ragusa, Enna). Il 14 novembre 2022, con l'incorporazione della BCC San Michele di Caltanissetta e Pietraperzia, modifica la sua denominazione in Banca di Credito Cooperativo “G. Toniolo” e San Michele di San Cataldo.

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