BCC Santeramo in Colle - - sede legale PIAZZETTA DOTT. ORLANDO LEONE N. 2 70029 Santeramo In Colle (Bari)
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Per tutte le informazioni sulla visitabilità dell'opera: www.bccsanteramo.it
Nota critica
Nota storico-critica
Sul gradino più elevato dell'altopiano della Murgia, Santeramo in Colle è crocevia tra le province di Bari, Taranto e Matera. Questo splendido borgo conserva un'anima medievale nel centro storico, dove svettano le tracce di un monastero benedettino e della chiesa romanica del Carmine. Tra gli edifici storici, sul fianco destro della chiesa di Sant'Erasmo, si può ammirare l'ottocentesco Palazzo Di Santo, dal maggio 1980 sede centrale della BCC di Santeramo in Colle. L'edificio preesistente era più basso, costituito da due locali al piano terra, più una terrazza grande e due locali superiori in cui risiedevano due sorelle anziane, note come signorine Di Santo. Queste, impaurite dagli eventi tumultuosi dell'Unità d'Italia degli anni Sessanta del XIX secolo, decisero di lasciare Santeramo riparando a Modena, dove morirono poco tempo dopo. Gli eredi vollero dare lustro a questa abitazione e il progetto del nuovo palazzo fu firmato dall'architetto Cristoforo Pinto (Gioia del Colle, 1837-Milano, 1915), originario di Gioia del Colle. Giuseppe Scattaglia, di professione “fabbricatore”, conosciuto in paese col soprannome di “tre di bastoni”, si propose per l'affidamento dei lavori, con un'asta al ribasso che voleva assolutamente aggiudicarsi, in quanto sperava che ci potesse essere un tesoro nascosto. Così, insieme ai figli Felice, Nicola e Nunzio, Giuseppe Scattaglia riuscì a lavorare al nuovo edificio.
Il nuovo palazzo si fa apprezzare per l'interessante facciata simmetrica in stile neoclassico con bugnato liscio, tre piani che terminano con una balaustra e sei statue in pozzolana che rappresentano delle muse. Vito Tangorra ebbe modo di parlare direttamente con il committente: «Un occasionale incontro per motivi di catasto mi dette l'occasione di parlare con D. Raffaele Di Santo. Quest'uomo schivo viveva da solo nel suo grande palazzo. Lo definivano un uomo difficilmente avvicinabile, collegato col mondo a mezzo delle decine di radio installate. Fui fortunato, perché gli chiesi subito conto del suo palazzo, e così egli si aprì. Ricordò i viaggi artistici compiuti nelle più importanti città europee, mi raccontò dei suoi successi come suonatore di oboe (aveva fatto parte dell'orchestra del S. Carlo), mi disse che viaggiando gli venne l'idea per la sua casa. Rientrando a Santeramo si mise a progettare il palazzo, lo curò in tutti i particolari, lo seguì continuamente durante la realizzazione ad opera del maestro Felice Scattaglia. Aveva disegnato le nove muse, ma non volle guastare le linee verticali e così ridusse a sei. Furono realizzate in pozzolana. Volle ricordare il giorno della inaugurazione avvenuta nell'anno 1888 e fu tanto soddisfatto del maestro Felice Scattaglia, che chiamò “insigne artista e scultore”». (tratto e adattato da Vito Tangorra, Risparmio e credito a Santeramo in Colle, Grafica Safra, Bari, 1977, pp. 51-53).
Cesare Biasini Selvaggi
Info BCC
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BCC Santeramo in Colle
La Cassa Rurale ed Artigiana di Santeramo in Colle (C.R.A.S.) nasce il 15 dicembre 1957, con la partecipazione di 31 soci di estrazione prevalentemente contadina e artigiana come previsto dal Testo Unico delle Casse Rurali ed Artigiane. Nel maggio 1980 la sede viene trasferita da un locale sito in piazza Garibaldi allo stabile d'epoca che tutt'oggi costituisce la sede centrale, in piazzetta dottor Orlando Leone n. 2. Vengono incrementati i servizi alla clientela, potenziato il sistema informativo, migliorate le strutture organizzative e operative. Nel tempo, la Banca amplia la sua competenza territoriale con la progressiva apertura di filiali nei comuni limitrofi, partendo dalla vicina Matera, cui sono seguite le filiali aperte nei comuni di Gioia del Colle, Altamura, Gravina in Puglia, Laterza, Ruvo di Puglia, Corato, Bisceglie, Molfetta, Bitonto e, infine, Trani. Oggi la BCC di Santeramo in Colle adegua la sua struttura organizzativa alle esigenze del mercato finanziario e rafforza la sua capacità di penetrazione nella zona di competenza per rispondere alle esigenze della comunità locale, esercitando non solo il suo ruolo di banca, ma anche e soprattutto di cooperativa di credito, che educa al risparmio e sostiene le classi economicamente più deboli.