Luogo di conservazione: BCC ALBA - sede legale VIA CAVOUR, 4 12051 Alba (Cuneo)
Nota critica
Nota storico-critica
Ugo Nespolo (Mosso Santa Maria, 1941) costituisce un caso singolare nel panorama dell'arte italiana contemporanea, mai legato in maniera assoluta a un solo filone, con una produzione caratterizzata subito da un'accentuata impronta ironica, trasgressiva, per un personale senso del divertimento. Muovendosi tra l'ambito della pop art e soluzioni neodadaiste, egli scavalca di continuo il confine tra ricerca visuale ed espansioni decorative: dalla sigla della più fortunata trasmissione televisiva di Renzo Arbore allo spot di Campari trasmesso tra le partite del campionato mondiale di calcio, dai manifesti per Azzurra e per il Salone dell'automobile di Torino, alle scene e ai costumi dell'Elisir d'amore rappresentato all'Opera di Roma, dai mobili alle ceramiche, dagli orologi agli inconsueti decori per automobili e motociclette, fino ai disegni per tessuti, arazzi e a quegli iconici dipinti pazientemente costruiti con la tecnica dell'intarsio dal caratteristico “effetto puzzle”.
Spiega l'artista stesso: «[…] ho ripensato all'idea dell'artista come ricreatore del mondo, così ho invaso campi affini, l'arte applicata tutta, lo scambio dei ruoli, il mettere il naso in altre faccende […]».
Il suo percorso artistico, mai banale, ha raccolto eccellenti critiche, come quella di Vittorio Sgarbi che afferma: « [..] Esploratore dell'arte in tutte le sue possibili applicazioni, dalle più colte (il periodo concettuale) alle più popolari (la televisione), dalla grafica pubblicitaria al cinema sperimentale, dalla scenografia teatrale alla produzione industriale, Nespolo si è sempre sforzato di considerare il campo estetico in un rapporto di stretta e imprescindibile integrazione con la vita moderna. In questo senso, è stato considerato un erede della mentalità che, nel corso del Novecento, ha generato fenomeni come il Bauhaus, con un forte spirito creativo; e risulta giusto anche l'accostamento di Nespolo a Fortunato Depero, anch'egli convinto assertore dell'arte come “applicazione”, soprattutto per le evidenti reminiscenze neo-futuriste che la figurazione di Nespolo ha esibito generosamente».
Cesare Biasini Selvaggi
Info BCC
Info BCC
Banca d'Alba
Banca d'Alba nasce nell'ottobre del 1998 dalla fusione di tre Casse Rurali fondate alla fine dell'Ottocento: la Cassa Rurale di Diano d'Alba (1895), quella di Gallo di Grinzane Cavour (1900) e quella di Vezza d'Alba (1899). Le tre Casse Rurali, avendo a cuore lo stesso territorio, stipulano accordi per il reciproco impegno verso l'espansione territoriale, interpretata come lo sviluppo di un gruppo bancario unico e non come singoli istituti. Questo percorso porta alla nascita di Banca d'Alba, oggi al primo posto in Italia per la numerosità della compagine sociale. La Banca ha solide radici nei territori d'origine, rinsaldate nel tempo nelle 8 provincie della sua zona di competenza, al servizio delle famiglie, delle imprese e delle comunità locali.