Venturino Venturi

Titolo opera
Titolo opera
Pinocchio
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Immagine opera
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Scheda tecnica
Autore
Venturino Venturi
Titolo opera
Pinocchio
Data di esecuzione
anni Settanta del XX secolo
Tecnica e supporto, misure (altezza x base cm)
bronzo, (h) 90 cm
Spazio espositivo
BCC VALDARNO - sede legale PIAZZA DELLA LIBERTÀ, 26 52027 San Giovanni Valdarno (Arezzo)
Info
Per tutte le informazioni sulla visitabilità dell'opera: www.bancavaldarno.it
Nota critica
Nota storico-critica

Artista poliedrico, di grande rilievo nel secondo Novecento italiano, antico e contemporaneo allo stesso tempo, Venturino Venturi (Loro Ciuffenna 1918-Terranuova Bracciolini, 2002) supera ogni divisione tra astrattismo e figurazione, esplora e alterna tecniche, materiali e stili seguendo il proprio sentire, dagli studi a Firenze alla fine degli anni Trenta presso l'Istituto d'Arte di Porta Romana diretto da Libero Andreotti alla stagione del Caffè delle Giubbe Rosse, dove conosce e stringe amicizia con Piero Bigongiari, Romano Bilenchi, Mario Luzi, Alessandro Parronchi, Vasco Pratolini, Ottone Rosa; dalla fine degli anni Quaranta, quando le spirali di Roberto Crippa e lo spazialismo di Lucio Fontana divengono la sua grammatica, alla straordinaria avventura degli anni Cinquanta a Firenze, nella Galleria Numero di Fiamma Vigo. Venturi non ha mai avuto alcuna preoccupazione di dare coerenza esteriore al proprio discorso artistico, concentrandosi unicamente sulla ricerca della profondità e dell'autenticità espressiva di quella umanità che, al ritorno dagli orrori del fronte della seconda guerra mondiale, sarà sempre al centro di ogni suo pensiero di uomo e di artista.

Nasce nel 1918 in provincia di Arezzo, a Loro Ciuffenna: qui alla fine degli anni Settanta torna a vivere appartato fino alla morte. Nel 1921, il padre Attilio, scalpellino di professione, è costretto a lasciare l'Italia per le sue opinioni politiche, riparando con tutta la famiglia prima in Francia, poi in Lussemburgo. Finiti gli studi, Venturi rientra giovanissimo in Italia, in Toscana, affascinato dai racconti paterni sulla patria di Donatello, Masaccio, Michelangelo, tutti «nati a pochi passi da casa mia», era solito dire. Sono proprio gli antichi maestri toscani la radice a cui si riconnette per mettere a fuoco il proprio fare artistico.
La scultura di Pinocchio, databile agli anni Settanta, si collega al concorso pubblico indetto nel 1953 dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi di Pescia per i settant'anni dalla prima edizione in volume de Le Avventure di Pinocchio – Storia di un burattino di Carlo Lorenzini (per l'occasione Collodi). Venturi partecipa con gli amici architetti Renato Baldi e Leonello De Luigi. Il loro progetto prevede una piazza circondata da un muro sagomato rivestito di 900 metri quadrati di superficie musiva con la narrazione della storia di Pinocchio. Al centro è prevista una scultura di Pinocchio (di cui l'opera in collezione BCC Banca Valdarno è la versione in bronzo ottenuta dal bozzetto originario in cemento del 1953 presentato al concorso, oggi nella Collezione d'Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani), l'ombra del cui braccio alzato, proiettandosi sulla parete a mosaico, avrebbe indicato lo svolgersi degli episodi della storia del burattino più famoso del mondo. Il concorso lo vince Venturi, ma in ex aequo con Emilio Greco, e a quest'ultimo è assegnata la realizzazione della scultura, mentre a Venturi rimane solo la piazza con il mosaico.

Cesare Biasini Selvaggi

Info BCC
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Banca Valdarno

Fondata da don Antonio Torrini nel 1912 con il nome di Cassa Rurale ed Artigiana di San Giovanni Valdarno, la Banca nasce per rispondere in un primo momento alle esigenze degli artigiani e degli agricoltori. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso l'istituto inizia a estendere la sua operatività e, dagli anni Novanta, vengono aperte numerose filiali in tutta la valle. Finché nel 2000, per precisare l'ampia territorialità valdarnese oramai consolidata, viene modificata la denominazione sociale in Banca del Valdarno. Banca del territorio, banca nel territorio: una presenza capillare e fortemente attiva, che amministra le risorse economiche delle famiglie, delle imprese e degli enti che operano nel Valdarno per favorirne una crescita costante e armonica in un mercato sempre più esigente, selettivo e globale, con l'impegno di contribuire a costruire un futuro di solidarietà e democrazia economica.

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