II Settecento costituisce un periodo florido per il centro siciliano di Alcamo sia sotto il profilo economico che artistico. Il pittore Giuseppe Renda (Alcamo, 1772-Palermo, 1805) ne è certamente uno dei protagonisti, con la soave bellezza delle sue rinomate Madonne da cui emerge il pathos cristiano, con le sue figure aggraziate ed elegantemente atteggiate sullo sfondo di una tavolozza dal colorismo denso e prezioso. La sua attività artistica ha inizio durante l'adolescenza quando – si tramanda – un giorno disegna per capriccio con un carboncino su un muro il ritratto di un cappellano. Dopo averlo visto l'arciprete, don Benedetto Mangione, lo indirizza agli amministratori del comune. Viene dunque accolto sotto la protezione del nobile Pietro Lombardo e ciò gli consente, all'età di 14 anni, di andare a studiare arte presso la bottega palermitana di Giuseppe Velasco.
«Giuseppe Renda, alias Aroddu-airone, è un pittore tanto celebre in Alcamo, quanto spesso sottovalutato dalla letteratura artistica e, in special modo, da quella riguardante la pittura della seconda metà del Settecento in Sicilia. Forse la sensibilità, le difficoltà economiche e familiari dell'artista e altri elementi diffusi nella cultura dei Siciliani del suo tempo non contribuirono alla giusta affermazione del Renda» (R. Cali, Giuseppe Renda: delicato pittore mariano alcamese, in R. Calia-M. C. Di Natale-M. Vitella, GIUSEPPE RENDA (1772-1805), edizioni Centro Studi Don Rizzo, Alcamo, 2004, p. 49). Certamente alla sua fortuna artistica non contribuì neanche la sua breve esistenza, avendo trovato la morte prematuramente all'età di soli 33 anni, colpito dalla tisi.
«La Natività di Gesù, tema che ha ispirato molti artisti dell'arte universale, viene proposto dal Renda, in questa icona, tenendo presente quelle passate, realizzando un vero capolavoro. Al centro di un articolato paesaggio collinare, rivestito da alberi d'ulivo, simbolo eterno della pace, è un ponteggio affiancato a una mezza colonna scanalata, con all'interno la suggestiva raffigurazione della Nascita di Gesù. In una piccola mangiatoia, piena di fieno, su un candido lino bianco, è adagiato il pargoletto Gesù, che con la manina cerca di difendersi dal grande bagliore che irradia la capanna. La Madonna, in ginocchio a mani giunte, è in atto di adorazione, mentre alle spalle di lei è san Giuseppe, vicino a un coro di angeli e al bue e all'asinello» (R. Cali, ivi, p. 59).
Cesare Biasini Selvaggi
Info BCC
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Banca Don Rizzo
La Banca Don Rizzo viene costituita il 21 agosto 1907, grazie all'iniziativa di don Giuseppe Rizzo, nato ad Alcamo nel 1863, ordinato prete nel 1888, tra i più attivi esponenti dell'impegno sociale e religioso rivolto ai giovani nelle organizzazioni cattoliche e nelle pubbliche istituzioni. In un periodo storico difficile per la dura contingenza economica e i gravi problemi nel settore agricolo, don Rizzo fonda la Cassa Rurale che, in oltre cento anni di vita, ha contribuito a costruire prosperità e crescita nelle comunità locali del vasto comprensorio della Sicilia occidentale in cui opera, permettendo a generazioni di piccoli agricoltori, artigiani, operai, imprenditori, professionisti, operatori del sociale e alle loro famiglie di ricevere fiducia, ottenere credito e migliorare la propria condizione economica, civile, culturale.