RivieraBanca - Via Mancini, 21, 61012 Gradara PU, Italia
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Nota critica
Nota storico-critica
L'antico borgo di Gradara, al confine tra Marche e Romagna, appena 25 chilometri da Rimini, trasuda gesta di eroi e memorie dantesche. La Rocca di Gradara e il suo borgo fortificato rappresentano una delle strutture medioevali meglio conservate d'Italia e le due cinte murarie che proteggono la fortezza, la più esterna delle quali si estende per quasi 800 metri, la rendono anche una delle più imponenti.
Sotto la Torre dell'Orologio, Palazzo Gradari-Antonioli si presenta come un complesso omogeneo e perfettamente integrato con il centro storico, di cui ne costituisce la porta principale e nel quale, a distanza di un secolo, la Banca di Credito Cooperativo di Gradara ha nuovamente ubicato la propria sede sociale (Gradari fu tra i fondatori dell'istituto di credito).
«Un vecchio mattone in cotto con inciso “1804”, evidenzia la data di un precedente presunto restauro. Non sono stati trovati altri elementi che indichino con certezza le origini di Palazzo Gradari-Antonioli, che risulta tuttavia fra gli edifici più importanti e caratteristici del centro storico. Gravemente danneggiato durante il periodo bellico e completamente abbandonato negli anni Sessanta, è stato acquistato dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara nell'agosto del 2003. In precedenza fu adibito a casa padronale, farmacia e locale commerciale. Palazzo Gradari-Antonioli è costituito da tre corpi di fabbrica, su due, tre e quattro piani; ha una superficie complessiva di mq 1.065 e un volume totale di mc 3.350. Per la distribuzione degli ambienti e la conservazione dell'impatto architettonico e urbanistico, si sono mantenute le bucature esistenti sui prospetti principali, a eccezione del nuovo portone d'ingresso su via Mancini, che valorizza l'intero prospetto e rende più armonica e snella la facciata sud, costituita da tre piani fuori terra. Legno, cotto, acciaio, vetro, pietra e laterizio sono i principali elementi dell'immobile, che ha conservato le caratteristiche essenziali, ingombri volumetrici e superfici.
Nella progettazione ed esecuzione dei lavori, si è ritenuto necessario rendere agibili le due grotte esistenti, che risultano attualmente senza uscita, ma che si presumono collegate con il centro storico all'interno della seconda cinta muraria, in prossimità dell'ex corpo di guardia. Un suggestivo gioco di luci, che ne esalta le caratteristiche delle pareti delle volte in mattone e roccia tufacea, infonde particolare emozione. Per caratterizzare l'intero complesso, si è infine proceduto alla pavimentazione con selci della piazzetta interna. Nella piazzetta interna è ubicato un pozzo centrale, costituito da un unico blocco di pietra, risalente al XV secolo, con la valorizzazione di una vecchia cisterna interrata, avente la volta rivestita in mattoni di laterizio per la conservazione e il riutilizzo dell'acqua» (Fausto Caldari).
Cesare Biasini Selvaggi
Info BCC
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